Cronaca

Rotice si riprende la scena dopo gli arresti choc: "Non ho girato la testa e mi hanno fatto fuori"

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Gianni Rotice, ex sindaco di Manfredonia, si toglie più di un sassolino dalla scarpa dopo gli arresti di 'Giù Le Mani', l'operazione della Guardia di Finanza di Manfredonia, che ha svelato non solo il clima di terrore che respirava nell'azienda Ase dove lavoravano due degli arrestati, Michele e Raffaele Fatone, ma anche il tentativo dell'ex assessore ai Lavori Pubblici, l'avvocato Angelo Salvemini, di curare gli interessi di Michele Antonio e Grazia Romito, titolari, rispettivamente, del ristorante Guarda Che Luna e di un'agenzia funebre. 

"Sono stato isolato, delegittimato ignobilmente come persona e mandato a casa come sindaco perché ho fatto il mio dovere, tenendo la barra dritta e dicendo no a pressioni, compromessi ed intimidazioni di ogni genere per portare avanti atti amministrativi che rispondevano, nel segno della legalità e della trasparenza, solo all’interesse dei cittadini ed allo sviluppo del territorio. Nonostante anche le continue pesanti minacce ed intimidazioni personali ricevute, sono stato coerente e coraggioso"

L'ingegnere ex sindaco affida a un post su Facebook l'amaro sfogo per come è terminato il suo mandato: "Manfredonia con la nostra Amministrazione, aveva iniziato, nonostante tutte le difficoltà ed i sabotaggi, un sano processo di cambiamento, evitando di avere contatti con personaggi “opachi” e vicini a certe dinamiche “deviate”, collaborando con Magistratura e Forze dell’Ordine, che ringrazio per il prezioso lavoro che svolgono ogni giorno".

E ancora, "regie occulte esterne e connivenze interne ci hanno impedito di amministrare, ero ed eravamo scomodi. Non abbiamo mai abbassato la testa o girato lo sguardo, abbiamo sempre avuto la schiena dritta, tant’è che ad un certo punto è stato deciso che dovevano staccarci la spina. Era l’unico modo per fermare la nostra rivoluzione morale di risanamento e rilancio di Manfredonia".

L'ex primo cittadino di 'Strada Facendo' prosegue: "In due anni abbiamo rotto il muro di omertà e silenzio su questioni che erano sotto gli occhi di tutti e rispetto alle quali era preferibile girare la testa. Abbiamo fatto luce su argomenti tralasciati per oltre vent’anni. In questi due anni, in cui sono stato quotidianamente bersaglio di dossieraggi montati ad hoc da certa stampa su argomenti futili e senza alcun fondamento, nessuno, e dico nessuno, neanche quella pavida opposizione in aula sempre pronta a fare show mediatico, si è mai occupato o ha mai chiesto del 'Guarda che Luna', che mai in passato aveva visto la conclusione risolutiva dell’annosa questione per lo smontaggio di quella struttura".

"Nei quasi due anni da sindaco della mia amata città, mentre portavo avanti questi epocali e complessi processi di cambiamento, non ho mai ricevuto sostegno da parte di alcuni politici e politicanti che sventolano a parole la bandiera della legalità e della lotta alla criminalità. Anzi, stranamente, venivo volgarmente attaccato ogni qualvolta si facevano importanti passi in avanti nella lotta ad ogni forma di abusivismo e crimine".

Gianni Rotice conclude: "Manfredonia per l’affermazione della legalità ha bisogno di coraggio e coerenza come anticorpi all’omertà ed alle connivenze. Deve saper sempre dire di no a certe logiche, come ha saputo fare, accanto a me, la parte onesta di assessori e consiglieri della mia amministrazione comunale e la parte sana della tecnostruttura di Palazzo San Domenico, che hanno saputo opporsi a certe dinamiche, preferendo con comportamenti ligi, il rispetto delle Leggi ed il bene dei cittadini".

Le reazioni del Partito Democratico

Chi, invece, commenta l'operazione giudiziaria 'Giù le mani' tirando in ballo l'ex primo cittadino, è il Partito Democratico.

"C'era un patto scellerato tra pezzi di criminalità e di politica locali, siglato in occasione delle elezioni amministrative del 2021, che avrebbe interessato diversi esponenti dell’amministrazione Rotice. È l'ennesima dimostrazione di quanto urgente fosse la necessità di mandare a casa un'accozzaglia di persone che sembrerebbe essere totalmente asservita a logiche e interessi opachi, oltre ad essere incapaci di dare seguito ad uno solo dei provvedimenti necessari a ristabilire la legalità nel nostro territorio.

La stampa riporta la mappa delle connessioni e delle connivenze dei vertici amministrativi e politici del centrodestra, non escluso l’ex sindaco, con gli esponenti di punta dei clan locali. Eppure, Gianni Rotice ha la faccia tosta di chiedere le nostre scuse, come se tutti non sapessero che la causa vera della sua rottura con l’ex assessore Angelo Salvemini non fu la demolizione del ristorante ‘Guarda che Luna’ ma l’affare della pubblica illuminazione.

Un’altra vicenda, quest’ultima che ha fatto clamorosamente emergere la nefanda connessione tra interessi privati e azione amministrativa del centrodestra e su cui auspichiamo si faccia piena luce.

Il Partito Democratico già nel 2019, all'esito dello scioglimento dell'Amministrazione guidata dal centrosinistra, aveva compreso la necessità di rinnovare, nei metodi e nei protagonisti, la classe politica. È ciò che abbiamo fatto, unici nel panorama cittadino, assumendo anche più responsabilità di quante ce ne toccassero, senza nessun timore di rinunciare a parte del consenso ormai consolidato e con il preciso intento di allontanare anche solo l’ombra di un condizionamento politico e amministrativo.

A testa alta abbiamo svolto la nostra funzione di opposizione al malgoverno del centrodestra e di Gianni Rotice. Con determinazione abbiamo perseguito e ottenuto lo scioglimento del Consiglio comunale, anche contro il volere di chi avrebbe preferito soluzioni istituzionali diverse e fantasiose.

Così facendo, abbiamo scongiurato il prevalere del malaffare originato da quelle connessioni e connivenze, e un assai probabile nuovo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.

Oggi, all'esito di un’inchiesta giudiziaria che ribadisce l'impegno dello Stato nell’attività di bonifica del territorio, riteniamo più che mai necessario proseguire sulla strada della responsabilità, del rinnovamento, della legalità.

Per questa ragione, alla vigilia delle elezioni per il sindaco e il Consiglio comunale, ci appelliamo alle forze sane e progressiste della città per costruire insieme un’alleanza politica e civica fondata sul voto pulito e orientata al governo pulito e responsabile. Con il sostegno e la fiducia delle elettrici e degli elettori, chiudiamo questa infamante parentesi della nostra gloriosa storia e torniamo a guardare con fiducia al futuro"


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