Cronaca

Orrore sul web, ragazza costretta a prostituirsi per pagare le estorsioni: l'aguzzino è un uomo sposato e con figli

Una storia incredibile, di minacce, estorsioni e disperazione. Lei fidanzata contatta una persona sul web, che le rende la vita difficile e la costringe a prostituirsi cambiando più volte identità e ingannandola

Le conversazioni

Una persona, più account Facebook attraverso i quali adescare e ricattare in vario modo una 27enne di Cerignola, costretta a versare ingenti somme di denaro alla persona, sempre la stessa, che si nascondeva dietro ai vari profili e che le faceva pressioni di varia natura. Fino a quando, allo stremo delle sue forze - fisiche, psicologiche ed economiche - non è stata costretta a prostituirsi, più volte, intrattenendo rapporti sia con il suo aguzzino che con una serie di clienti che la contattavano attraverso un sito di incontri on-line.

E’ quanto scoperto a Cerignola, dagli agenti del commissariato ofantino che, per il fatto, hanno arrestato un 40enne originario di un paese garganico, ma residente a Cerignola, che dovrà rispondere di estorsione, induzione e sfruttamento della prostituzione, violenza e minaccia. Si tratta di un guardiano notturno, sposato con figli, ma in fase di separazione dalla moglie.

Vittima dell’accaduto, invece, è una 27enne che si è ritrovata, suo malgrado, in una spirale di menzogne e ricatti, dalla quale è riuscita ad uscire solo dopo aver trovato il coraggio di denunciare tutto alla polizia. Secondo quanto accertato dagli agenti, la donna - fidanzata, impegnata nel lavoro e con una vita sociale normale - aveva iniziato a intrattenere un’amicizia virtuale con un uomo conosciuto in rete, che si spacciava come un ragazzo-immagine di noti locali romani, che le inviava foto ammiccanti (ovviamente fasulle) con tanto di muscoli a vista.

IL VIDEO | TRA OMERTA' E INDOLE CRIMINALE

Dopo un periodo di semplice amicizia virtuale, l’uomo ha iniziato a minacciare la stessa, dicendo di voler rivelare questa 'amicizia segreta' al suo fidanzato. Per avvalorare la sua minaccia, aveva anche inoltrato la richiesta al giovane. Dietro questa minaccia, l’uomo era riuscito ad estorcere alla ragazza foto osè e video che la ritraevano nuda. Da qui ancora il ricatto: se la donna non avesse provveduto ad inviargli ulteriori video e fotografie hard, avrebbe detto tutto alla famiglia della stessa ed al fidanzato.

Qui però scatta la trappola: attraverso un ulteriore falso profilo, l’uomo contatta la ragazza spacciandosi per investigatore privato e, dietro il compenso di 3mila euro, promette alla stessa di essere in grado di “ripulire” la sua onorabilità in rete, cancellando ogni documento compromettente su qualunque dispositivo.

La donna, ingenuamente, ha accettato la proposta e la stipula del contratto è avvenuta mediante la registrazione di un video durante il quale la stessa dichiarava le sue generalità e di assumere un investigatore privato per risolvere alcuni problemi personali. L’uomo ha poi provveduto alla cancellazione del primo account e ha fatto credere alla vittima di aver assolto il suo compito (SEGUE)

A questo punto, però pretendeva la somma pattuita: le concedeva la possibilità di pagare in contanti, mediante la consegna di oggetti personali o mediante prestazioni sessuali; in quest’ultimo caso, avrebbe decurtato dalla cifra pattuita (30 euro a prestazione) dal debito. Per far fronte al pagamento, la ragazza si è vista costretta a vendere alcuni oggetti di proprietà sulla pagina di un mercatino online. E qui scatta il terzo livello del raggiro. Lo stesso uomo, si finge allora finanziere e, sempre tramite falso account FB, contatta la ragazza dicendole di essere oggetto di una indagine della finanza di Foggia, per la vendita illegale di alcuni oggetti usati, in un mercatino virtuale.

Non solo: il presunto finanziere informava la donna di essere in possesso di alcuni video hard che la vedevano protagonista. Pertanto, per chiudere ‘bonariamente’ la questione, avrebbe dovuto avere rapporti sessuali con lui e con altri suoi colleghi. Non essendo disposta a cedere a queste richieste, la ragazza decide di contattare nuovamente l’investigatore privato, il quale - per la complessità della questione - doveva contattare un ulteriore personaggio che avrebbe provveduto a rubare materialmente tutto il materiale in possesso del finanziere, ma questa operazione avrebbe avuto un costo di 300mila euro.

Per far fronte a questa spesa, la donna avrebbe dovuto prostituirsi per lui e avrebbe dovuto versare la cifra di 500 euro al giorno (i suoi guadagni), per il tramite dell’investigatore privato. La donna, pur di mettere fine a tutta questa storia, ha accettato. Ancora una volta l’ulteriore personaggio, il presunto finanziere, spariva dal web ed il finto salvatore cominciava a richiederle ulteriore denaro. A quel punto, l’uomo ha iscritto la vittima su un sito di incontri online, che ha iniziato quindi a ricevere i primi clienti in un box in centro, a Cerignola, affittato per l’occasione dall’uomo.

Lo stesso, inoltre, aveva dotato la donna di un orologio con videocamera integrata, attraverso il quale doveva filmare ogni incontro, in modo che il suo aguzzino avrebbe potuto contare i clienti della donna e, probabilmente, in futuro, estorcere del denaro anche agli ignari consumatori di sesso. La donna è riuscita a gestire il tutto solo per qualche giorno, fino a quando, in lacrime, in piena notte per non essere vista, si è presentata in commissariato per raccontare l’accaduto, aggiungendo che, ormai, da tre giorni non consegnava più soldi e che per questo veniva minacciata pesantemente se entro il giorno successivo non avesse versato la somma di 1500 euro (SEGUE)

Gli agenti hanno suggerito alla ragazza di stare al gioco e di accettare un incontro con l’uomo per il giorno successivo, dicendogli che gli avrebbe consegnato il denaro e gli avrebbe parlato della sua situazione diventata ormai insostenibile. L’uomo ha accettato l’incontro, all’interno del solito garage; incontro che si sarebbe tenuto il giorno successivo a quello della denuncia. La mattina seguente, la donna disponeva solo di 220 euro, la somma veniva fotocopiata prima della consegna e, quindi, partiva per recarsi all’appuntamento, mentre i poliziotti si trovavano già appostati, in osservazione, proprio all’interno del garage, nascosti in un’intercapedine esistente, in modo da non essere visti e controllare che alla ragazza non accadesse nulla di grave.

Avvenuta la consegna del denaro, gli agenti hanno bloccato ll’uomo. La perquisizione personale ha consentito di recuperare la somma di denaro appena consegnata dalla vittima, l’orologio-videocamera con alcuni video ancora in memoria, una serie di oggetti per l’autoerotismo, oltre ad un’ulteriore e cospicua somma di denaro. L’uomo è stato dichiarato in stato d’arresto ed accompagnato al carcere di Foggia. Al vaglio degli agenti sono ora gli apparati elettronici sottoposti a sequestro per comprendere se, oltre alla vittima che ha avuto il coraggio di denunciare i soprusi ricevuti, vi siano altre ragazze che non hanno avuto lo stesso coraggio (LE IMMAGINI A SEGUIRE)


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