Femminicidio ad Apricena, convalidato il fermo: Di Lella si avvale della facoltà di non rispondere
L'ex guardia giurata è comparsa oggi dinanzi al gip ma ha preferito tacere. Al momento, quindi, non c'è alcuna confessione da parte dell'uomo, cui è stata confermata la permanenza il carcere. Non è stata ancora disposta, invece, l’autopsia sul corpo della vittima
E' stato convalidato poco fa, il fermo per omicidio volontario aggravato a carico di Angelo Di Lella, il 56enne di Apricena accusato del femminicidio della moglie, la 44 enne Giovanna Frino, avvenuto lo scorso venerdì mattina, ad Apricena.
L'uomo, ex guardia giurata, è comparso questa mattina dinanzi al giudice per le indagini preliminari per l'interrogatorio di garanzia, ma si è avvalso della facoltà di di non rispondere. Al momento, quindi, non c'è alcuna confessione da parte dell'uomo, cui è stata confermata la permanenza il carcere. Non è stata ancora disposta, invece, l’autopsia sul corpo della vittima.
Giovanna uccisa dal marito: freddata con tre colpi al petto, in casa c'era la figlia 17enne
Il fatto, lo ricordiamo, è avvenuto lo scorso venerdì mattina, nell'appartamento di via Saragat, dove la coppia - sposata da circa 20 anni - viveva con le tre figlie, una delle quali - a casa perché influenzata - presente in casa.
Le indagini sono seguite dai carabinieri, coordinati dalla procura di Foggia (pm Mongielli) e dovranno fare luce su dinamica e movente. Secondo quanto accertato, anche tramite la testimonianza di alcuni vicini e conoscenti, i litigi tra i due erano sempre più frequenti, alimentati dalla gelosia dell’uomo e dallo stato di ‘prostrazione psicologica’ derivante alla perdita del lavoro dell’uomo, ex guardia giurata che faticava a trovare una nuova occupazione.