Cronaca

Coronavirus in carcere, agente penitenziario positivo al Covid. Di Giacomo: "Tamponi a tutti per evitare contagi"

Aldo Di Giacomo (S.PP.) rassicura: "Il collega ha superato la fase critica. Era impiegato in servizi esterni al carcere, pertanto non può aver infettato i detenuti, ma occorre far valere il principio della massima prudenza"

Immagine di repertorio

Il Coronavirus entra nel carcere di Foggia, dove si registra il primo agente di polizia penitenziaria positivo al Covid-19. "Il collega ha superato la fase critica ed ora è in perfetta salute, ma deve aspettare un ulteriore periodo di quarantena e due tamponi negativi prima di poter rientrare a lavoro", spiega il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria S.PP. Aldo Di Giacomo.

“Mi sono accertato personalmente delle condizioni del collega. Lo stesso lavora al carcere di Foggia: è impiegato in servizi esterni al carcere, pertanto non può aver infettato i detenuti, ma occorre la massima attenzione facendo valere il principio della massina prudenza e, dunque, facendo i tamponi a tutti i poliziotti penitenziari ed ai detenuti".

"Particolarmente importante - continua Di Giacomo - è farsì che il virus non arrivi dentro il carcere per evitare la propagazione dello stesso tra i reclusi. Non meno importante è evitare che i colleghi infettino le proprie famiglie causando vere e proprie pandemie familiari. Come già si è verificato nel caso del poliziotto in questione. Allerterò personalmente l’Asl per essere sicuro che ci sia la massima attenzione sul caso", conclude Di Giacomo.


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