Eventi

Il greco antico per capire il mondo: Andrea Marcolongo alla Ubik

“Di questi tempo non importa cosa hai fatto: se non sai raccontarlo, di fatto non hai fatto nulla”. È il credo di una giovane intellettuale toscana che ha vissuto – e raccontato – molte vite, a dispetto dei suoi trent’anni. A renderla tale, un’intellettuale, un libro su una cosiddetta “lingua morta” che, in pochi mesi e ben tredici ristampe, è diventato un vero caso editoriale nazionale: La lingua geniale, edito da Laterza, la più importante casa editrice italiana per quanto concerne la saggistica. Giovedì 30 marzo, alle ore 19, nello spazio live della libreria Ubik di Foggia, Andrea Marcolongo, grecista, specializzata in storytelling ed esperta di comunicazione (ha lavorato per le campagne elettorali di Matteo Renzi e del Partito Democratico, oltre che per marchi aziendali internazionali), presenta il suo affascinante libro interamente dedicato al greco antico e concentrato, parafrasando il sottotitolo, in nove “ragioni d’amore”. L’indomani poi, venerdì 31 marzo, alle ore 10.30, Andrea Marcolongo incontra gli studenti del Liceo classico V. Lanza, ospite del ciclo di appuntamenti Lettura e oltre: al centro della mattinata, il suo approccio del tutto innovativo con le lingue classiche, in particolare con la lingua greca, “la storia più lunga e bella della mia vita”, secondo le parole della stessa autrice.

La lingua geniale. Nove ragioni per amare il greco (Laterza, 2016; 172 pagine). Lo sappiamo tutti: la prima reazione davanti a un testo in greco antico spazia dalla paralisi al terrore puro. Ho scelto nove ragioni per amare e per raccontare ciò che il greco sa dire in modo unico, speciale, diverso da ogni altra lingua – e sì, per spazzar via ogni paura trasformandola forse in passione. Innanzitutto questo libro parla di amore: il greco antico è stata la storia più lunga e bella della mia vita. Non importa che sappiate il greco oppure no. Se sì, vi svelerò particolarità di cui al liceo nessuno vi ha parlato, mentre vi tormentavano tra declinazioni e paradigmi. Se no, ma state cominciando a studiarlo, ancora meglio. La vostra curiosità sarà una pagina bianca da riempire. Per tutti, questa lingua nasconde modi di dire che vi faranno sentire a casa, permettendovi di esprimere parole o concetti ai quali pensate ogni giorno, ma che proprio non si possono dire in italiano. Ad esempio, i numeri delle parole erano tre, singolare, plurale e duale – due per gli occhi, due per gli amanti; esisteva un modo verbale per esprimere il desiderio, l’ottativo, e non esisteva il futuro. Insomma, il greco antico era un modo di vedere il mondo, un modo ancora e soprattutto oggi utile e geniale. Non sono previsti esami né compiti in classe: se alla fine della lettura sarò riuscita a coinvolgervi e a rispondere a domande che mai vi eravate posti, se finalmente avrete capito la ragione di tante ore di studio, avrò raggiunto il mio obiettivo.

Andrea Marcolongo. “I am a festival: ho abitato e lavorato in oltre 10 città, da Parigi a Dakar, da Sarajevo a Milano, Roma, Torino e tanto, tanto Chianti”. È la presentazione che fa di se stessa, direttamente dal proprio sito web, parlando della sua vena raminga e delle tante esperienze avute. Grecista, si è laureata in Lettere Antiche presso l’Università di Milano, con una valutazione di 110 e lode e una tesi sulla Medea di Seneca - ferox invictaque, “selvaggia e mai domata”. Si specializza in storytelling con un master presso la Scuola Holden di Torino (2013) e poi al The Guardian (2015). Nella sua vita ha viaggiato molto e vissuto in dieci città diverse, tra cui Parigi, Dakar, Sarajevo e ora Livorno. Ha lavorato come consulente di comunicazione per politici e aziende (dal Pd e Matteo Renzi a Lavazza, Allianz, UniCredit e molti altri). Collabora con le testate Il Tirreno e Repubblica. Capire il greco, però, è sempre stata la sua questione irrisolta.


Si parla di