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Arte, mito e religione. A Bovino la mostra curata da Rocco Marino

"Dai frammenti del sacro alla ricomposizione del mito" è il titolo della mostra a cura di Rocco Marino, che sarà esposta dal 1° al 15 agosto prossimi presso il Circolo Culturale "Rossomandi" e il Museo Civico "Nicastro" di Bovino. L'inaugurazione si terrà domenica 31 luglio alle ore 20 presso il circolo culturale Rossomandi. 

La mostra nasce dall'idea di stimolare una riflessione sull'etica contemporanea, nella quale la religione è spesso travisata, usata in modo improprio per giustificare azioni e comportamenti che vanno contro qualsiasi norma del vivere civile, se non contro la stessa vita umana. Di qui il progetto di frammentare il sacro, spogliarlo delle superfetazioni che secoli di storia vi hanno depositato come incrostazioni su un relitto irrimediabilmente perduto, per farne emergere la forma reale e, al contrario, di ricomporre il mito che ci è giunto allo stato frammentario, che ha perso le sue connotazioni fortemente etiche, per poterne recuperare il valore e, infine, fondere i due risultati in un unico modello che possa costituire la base di partenza per un nuovo modo di vedere e comprendere la vita.

Questo dualismo è simbolicamente rappresentato nella scelta di due sedi per la mostra, il Circolo Culturale "Florestano Rossomani", posto per l'appunto in Piazza Cattedrale, che ospiterà le opere dedicate alla frammentazione del sacro e il Museo Civico "Carlo Gaetano Nicastro", che permetterà un dialogo costante tra i reperti presenti, tra i quali spiccano le stele, e le opere d'arte contemporanea dedicate alla ricomposizione del mito.

Tra le opere esposte nel Circolo Culturale possiamo ricordare una reinterpretazione concettuale degli stilemi popolari propria degli ex-voto nella Madonna dell'Incoronata, opera di Marina Haas; l'avvenenza di un San Gerardo, che novello divo del cinema, offre la croce allo sguardo dello spettatore come fosse un prodotto da pubblicizzare, prodotto da Eros Renzetti e, infine, una Epifania, nella quale la luce divina, analizzata scientificamente e reinterpretata secondo il sentire di Vincent Van Gogh, domina la sfera umana rappresentata da un semicerchio sul quale spiccano le tre corone dei Re Magi, opera di Michelangelo Pietradura. Nel Museo, invece, le sagome di Marina Haas si stagliano come moderne stele, monolitiche per dimensione e presenza e, al tempo stesso rese leggerissime dall'uso di colori vivaci ; il guerriero di Dodona di Eros Renzetti mostra orgoglioso un profilo litico che sembra provenire da un'epoca lontanissima, la Centauromachia di Mario Bernardini sconvolge quell'equilibrio statico e granitico che le altre opere mostrano in modo imperturbabile.

Gli artisti

Alessandro Costa

Lino Frongia

Giuseppe Graziosi

Marina Haas

Sara Lori

Renata Maccaro

Verdiana Patacchini

Michelangelo Pietradura

Elena Pinzuti

Eros Renzetti


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