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Alla Biblioteca incontro con gli studenti per “Fare memoria e non dimenticare”

“Fare memoria e non dimenticare” è l’invito rivolto alla città dall’Amministrazione Comunale, Assessorato alla Cultura e Biblioteca Comunale “Alessandro Minunziano”, nella GIORNATA DELLA MEMORIA del 27 gennaio 2017.

“Al fine di sensibilizzare la cittadinanza su tragici eventi che sembrano cosi’ lontani e irripetibili, su un passato che ha lasciato un indelebile segno sul presente, sulle coscienze e sulle azioni degli adulti e  dei giovani, - dichiara l’Assessore alla Cultura, avv. Celeste Iacovino - in collaborazione con la Scuola Media Statale “Beato Padre Pio” e “F. Petrarca”, presso la Biblioteca Comunale viene promossa un’iniziativa culturale intitolata “I colori dell’Olocausto” in cui si ripercorrerà il dramma e la ferocia della Shoah attraverso le opere, i disegni e i quadri realizzati da vari artisti, alcuni testimoni diretti in quanto internati nei campi di concentramento”.

La riflessione culturale sulla GIORNATA DELLA MEMORIA, che si terrà il 27 gennaio 2017, alle ore 9.00, con la partecipazione dell’Avv. Celeste Iacovino, Assessore alla Cultura, e della dott.ssa Concetta Grimaldi, Direttrice della Biblioteca “A. Minuziano”, sarà così articolata:

  • Apertura dell’evento con esecuzione musicale a cura degli allievi del prof. di strumento, Massimo Cianciaruso;
  • Presentazione del laboratorio “I colori dell’Olocausto” a cura della dott.ssa Carmen Antonacci;
  • lettura delle opere sul tema a cura degli allievi della docente di lettere Stefania Poveromo, accompagnati da musica;
  • conclusione dell’evento a cura degli allievi del prof. di strumento, Massimo Cianciaruso.

Il laboratorio artistico “I colori dell’Olocausto “ attraverso l’arte  e le opere di  grandi artisti,  come il pittore russo Marc Chagall, costituisce uno spunto di riflessione sulle persecuzioni  di cui e’ stato vittima un intero popolo.

“Emblematico del dolore di Israele è il Cristo della Crocifissione bianca di Chagall – continua l’Assessore Iacovino -  che rappresenta, il dramma vissuto tra le macerie causate dalla follia devastatrice dell’uomo e dalla sua violenza, il simbolo della tragedia del mondo, di ieri e di oggi, di tutti coloro che subiscono oltraggi, violenze, carcere, morte”.

Chagall mette in scena nel quadro tutta la violenza nazista e nel suo quadro tutto parla di morte, di depredazioni, di devastazioni. Cristo incarna nel suo corpo la tragedia che si sta perpetrando, come se “con Lui” fosse inchiodato sulla croce il suo stesso popolo. Il crocifisso diventa simbolo delle atrocità della storia compiute contro di Lui. Lo stesso Chagall, nel commentare il suo quadro, ricordava che molti non capiscono chi sia veramente Gesù, uno dei rabbini più amorevole che soccorreva sempre i bisognosi e i perseguitati, e gli hanno, invece, attribuito troppe insegne da sovrano, considerandolo un predicatore dalle regole forti. Per Chagall Cristo è l’archetipo del martire ebreo di tutti i tempi: la bellezza di Dio diventa la testimonianza di chi incarna una speranza contro il massacro di un popolo.


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