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Gli studenti del 'Lanza' portano in scena "Le Troiane" di Euripide

“Stupido chi tra gli uomini distrugge città. Dopo aver dato al deserto i templi, le tombe, i luoghi consacrati ai morti, lui stesso conoscerà la rovina”

Con queste parole il dio Poseidone, nel Prologo de “Le troiane” di Euripide, evidenzia il tema della tragedia: la comune sorte di dolore dei vinti e dei vincitori. Al triste destino delle prigioniere troiane si lega la punizione che i Greci vivranno durante il viaggio di ritorno verso la patria.

‘Le Troiane‘ di Euripide sono il primo testo tragico realmente antibellico, il primo che dia la parola alle donne, il primo che mostri nel prologo vincitori e vinti accomunati da un terribile destino di morte. Il tempo tragico de ‘Le Troiane’ si dilata oltre lo spazio della rappresentazione e crea un tempo continuato che giunge alla nostra epoca, nella quale in guerra si trova un quinto del pianeta, con un miliardo e mezzo di persone coinvolte a vario titolo in un conflitto, soldati o vittime, adulti o più spesso, bambini, massacrati da Kamikaze o da killer robot.

È stata proprio la volontà di rappresentare questa tremenda realtà, che ha mosso quest’anno il regista e attore Michele d’Errico e Mariolina Cicerale, che ne ha curato la direzione artistica, a mettere in scena ‘Le Troiane’ liberamente tratto da ‘Le Troiane’ di Euripide. La lettura che è stata data valorizza il ruolo e la parola delle donne, che Euripide esalta nella tragedia: dopo una guerra, i veri eroi, sono le donne, regine e principesse, che continuano a subire la peggiore violenza da parte degli uomini vincitori. È più facile, come avviene a soldati e generali, non esserci più, perché, se è orribile essere morti, è pur vero che la pena cessa. Sono le donne le più straziate, perché devono sopravvivere a chi non c’è più e che, proprio perché restano, hanno anche il compito di ricostruire famiglie, società, equilibri con il sottofondo pesante della violenza degli uomini.

In particolare l’adattamento proposto quest’anno parte dalla traduzione di Jean-Paul Sartre in cui la guerra è vista come negazione della civiltà, come inizio della fine della civiltà e dell’umanità. La riduzione di Sartre regala proprio il senso di stupidità della guerra. La sua versione appare sfrondata di ogni possibilità catartica dei personaggi.

Gli allievi del Liceo classico ‘Lanza’ hanno avuto quest’anno modo di assistere a maggio a Siracusa allla prima della rappresentazione ‘Le Troiane’ con la regia di Muriel Mayette-Holtz: la scelta di questa tragedia da parte dell’INDA conferma la nostra opinione che ‘se la guerra colpisce i giovani, la pace s’impara da giovani’.

Trama

"Le Troiane" - rappresentata nel 415 a.C., alla vigilia della spedizione ateniese in Sicilia che riaccese le ostilità tra Sparta e Atene - è la tragedia in cui Euripide si fa portavoce di un monito universale contro la vacuità della guerra, che confonde le sorti di vinti e vincitori.

 La città di Troia è in fiamme, distrutta e saccheggiata dai Greci; in assenza di uomini, tutti caduti in guerra, le principesse troiane giungono una dopo l’altra dinanzi alla regina Ecuba che, sopraffatta dal dolore, è accasciata al suolo. Le Troiane di Euripide, rappresentate nel 415 a.C., danno forse l’immagine più intensa delle principesse di Troia, colte mentre stanno per essere di forza imbarcate per quelle regioni greche e per le case degli eroi a cui la sorte le ha assegnate.

Il lessico del lamento, del lutto e della perdita, presente nelle parole di Ecuba e del Coro, si alterna a quello della deportazione, dell’essere portati via e consegnati al nemico, che Euripide “affida” all’araldo greco Taltibio.

Private della possibilità di decidere e di agire, le principesse-schiave evocano il loro passato glorioso e piangono i lutti di guerra: una lunga effusione funebre che culmina nel lamento sul cadavere del piccolo Astianatte, figlio di Ettore e Andromaca, condannato a morte dai Greci. Ieri come oggi, uccidere un bambino significa uccidere il futuro.

La regina Ecuba, con la sua ininterrotta presenza sulla scena, è anche il raccordo drammaturgico che collega singoli quadri scenici dominati nell’ordine da tre principesse: Cassandra, Andromaca ed Elena, a loro nella pièce si aggiunge anche Polissena.

Ognuna delle tre donne si fa portatrice di un tema che sviluppa attraverso il dialogo con Ecuba. Persa nel ricordo di Ettore e straziata dalla sentenza di morte che condanna il figlio Astianatte, Andromaca, convinta da Ecuba, sceglie in qualche modo la vita e acconsente a seguire Neottolemo, l’eroe greco a cui è stata assegnata.

Elena, in perfetta sintonia con la tradizione omerica, è qui avida e ammaliatrice; ma quando vanta la propria innocenza cercando di attribuire ogni colpa agli dei, è smascherata dalla lucida condanna di Ecuba.

Cassandra si presenta invece come un’anti-Elena, come l’espressione del riscatto troiano, poiché sa che non appena sarà giunta nella reggia di Agamennone (di cui è ormai schiava e concubina), questi sarà ucciso, con lei, dalla moglie Clitennestra.

Già nel prologo del dramma, Posidone, tra le rovine fumanti di Troia, aveva previsto lo sterminio dei Greci sulla via del ritorno. Uno scenario, questo, che non distingue i vincitori dai vinti

Il ‘viaggio verso le TROIANE ’ degli allievi del Liceo classico ‘Lanza’ della Compagnia ‘GLI IN…CERTI’ è stato lungo e faticoso ed è durato un intero anno scolastico. Uno spettacolo in cui i contrasti interiori sono esaltati da un gioco di ombre e di luci e dai costumi degli attori. La compagnia teatrale ‘GLI IN…CERTI’, da dieci anni attiva presso il Liceo classico ‘Lanza’, vedrà recitare quest’anno, nell’importante cornice del Teatro ‘U. Giordano’, questi giovanissimi attori:

ECUBA                 Angelica Stelluto

 CASSANDRA      Beatrice Di Leo       

ANDROMACA     Chiara Ferrazzano        

ELENA                   Benedetta Curato

POLISSENA          Alice Sammartino

TALTIBIO             Nicolò Manfredi Farina    

MENELAO            Andrea Tosches   

CORO: Marta Andreano, Cristina Caione, Vittoria Chieca, Giulia Ciasulli, Barbara Corso, Luca Gimmelli, Antonio Leoce, Elena Lombardo, Alfonsina Marella, Alessia Minese, Flavia Parrella, Francesca Pia Santoro

Con la partecipazione speciale nel ruolo dei soldati: Gianmarco Bucci, Svevo De Bellis, Michelangelo Forgione, Pietro Messina, Francesco Notarangelo, Giuseppe Spallone

Trucchi di scena a cura di Marta Coli, Valentina Nardella

Presentano Tanyta Antonellis e Giuseppe Moschella

L’allestimento de Le Troiane ha visto l’ausilio organizzativo della Prof.ssa Rosella Franciosa.

Lo spettacolo, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Foggia, con la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia e con l’Università degli Studi di Foggia, presenta questo il programma:


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