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"Il dono dell'accoglienza", a Foggia una mostra a cura di Rocco Marino

L'accoglienza, tema drammaticamente attuale, creatura fragile, in via di estinzione in un'epoca fortemente individualistica che vede nella costruzione di muri la sua più alta aspirazione; muri che separano le persone come oggetti, li dividono in categorie: bianchi e neri, cristiani e islamici, ricchi e poveri, sani e malati, cittadini e stranieri, omosessuali o transessuali ed eterosessuali, non tenendo conto della base comune, dell'essenza che accomuna tutti, quella di "esseri umani", cioè di persone dotate, oltre che degli istinti naturali, di una solidarietà e di un'empatia che dovrebbero portare all'accoglienza, appunto, al soccorso, al sollievo dalle sofferenze che ci riguardano tutte e tutti come se fossimo membra di uno stesso corpo. Questa riflessione è alla base della Mostra intitolata "Il dono dell'accoglienza" da me curata in collaborazione con l'Associazione "Giovanni Panunzio - Eguaglianza Legalità Diritti", la quale affida un tema arduo, profondo ed estremamente complesso al linguaggio dell'arte contemporanea. Quattro artisti, come odierni araldi, presentano quattro stendardi di grandi dimensioni, nei quali l'accoglienza veste le forme del messaggio evangelico, in un racconto ideale che si svolge dall'Annunciazione all'Epifania.

L'Annunciazione, arazzo realizzato ad ago da Laura Marcucci Cambellotti in una spigolosa stilizzazione gotica, fissa il momento in cui Maria accoglie l'Arcangelo Gabriele, foriero del messaggio divino; la Visitazione, dipinta in tecnica mista da Marina Haas, in un'esplosione di colore rende il fulcro della narrazione nell'abbraccio con il quale Elisabetta accoglie Maria, entrambe portatrici di nuova vita; la Natività di Michelangelo Pietradura, in tecnica mista e foglia d'oro, pone al centro della composizione il Cristo, accolto dalle mani intrecciate di Maria e Giuseppe; l'Epifania concepita da Pejman Tadayon, nei colori terrei del deserto, mostra l'accoglienza dei Re Magi provenienti dall'Oriente al Re dei re. Nelle quattro tele sciolte, la figurazione evangelica declina varie forme di accoglienza, da quella di una nuova vita a quella di persone di rango e cultura diverse e le rende attuali, lanciando un messaggio che trascende il senso puramente religioso e che mira alla comprensione di ogni forma possibile di accoglienza, di apertura e di solidarietà verso ogni essere umano. L'accoglienza diventa dunque il nodo centrale, la base sulla quale ripensare tutti i rapporti umani per renderli migliori e inclusivi, anche attraverso i più piccoli gesti quotidiani, per far sì che Foggia e la Capitanata, da sempre crocevia di popoli e culture, sappiano vincere questa sfida e mostrarsi nel terzo millennio all'Italia e all'Europa intera quale modello di integrazione e di pacifica e fruttuosa convivenza di tutte le differenti condizioni, le quali non possono far altro che arricchire la vita di ciascuno proprio come il mescolarsi dei colori rende più riuscito un dipinto.

L'esposizione si terrà dal 20 gennaio al 22 febbraio 2017 presso la sede dell'Associazione "Giovanni Panunzio - Eguaglianza Legalità Diritti" a Foggia, in Via Lorenzo Scillitani n. 2. Per visite e informazioni si può telefonare al sig. Antonio Belluna al n.: 329/5811489, oppure scrivere ai seguenti indirizzi di posta elettronica: presidente@giovannipanunzio.org, segretario@giovannipanunzio.org Rocco Marino


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