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I 100 anni del dadaismo e il secondo dopoguerra dell'Italia: una mostra alla Fondazione Banca del Monte

Dal 21 al 25 febbraio 2017 la galleria espositiva della Fondazione Banca del Monte, in via Arpi 152 a Foggia, ospiterà la mostra "Il mare a Foggia: opere e immagini". La rassegna rinvia all'evento realizzato dall'associazione Spazio55-Arte contemporanea nell'ottobre del 2016, con il concorso della Fondazione, per ricordare personaggi e tematiche legati alla "metafora di un sogno impossibile" dell'immediato secondo dopoguerra  - "il mare a Foggia", appunto" - e i 100 anni del Dadaismo, sogno dei sogni dell'arte come irrisione eversiva e creatività senza regole, e che comprendeva un'installazione, una performance poetico-musicale e la creazione, a chiusura, di "collages di autore collettivo".

La mostra, che sarà inaugurata martedì 21 febbraio 2017 alle ore 18:30, proporrà quaranta collages originali, realizzati con i "ritagli" del grande mare dell'installazione, che saranno affiancati da immagini e documenti riguardanti le edizioni del 2016 e del 2009: backstage dell'allestimento, performance e smontaggio. 

L'esposizione sarà accompagnata da una brochure-catalogo con brevi note del critico d'arte Gaetano Cristino, del professor Stephan Nienhaus, ordinario di Letteratura Tedesca presso l'Università di Foggia, del coordinatore del progetto Guido Pensato e di Francesco Picca.

"Il 2016 è stato l'anno centenario della nascita di uno dei grandi movimenti artistici d'avanguardia del Novecento: il Dadaismo - ha dichiarato il presidente della Fondazione, prof. Saverio Russo -. Non sono stati né numerosi né particolarmente significativi gli eventi che l'hanno ricordato. Foggia ne ha "prodotto" uno che non è stato una "celebrazione": ai dadaisti non sarebbe piaciuta. Si è trattato di un'iniziativa che ha, viceversa, provato a legare quel centenario al problematico ma certamente effervescente secondo dopoguerra dell'Italia del sud. A riprova del ruolo che anche l'arte può svolgere nel restituire il clima, le forme e gli eventi piccoli e grandi della propria storia e di quella delle comunità".

"Cosa può accadere ancora - imperanti i panzer della globalizzazione omologante - nelle periferie culturali, luoghi della mitologia resistente (e inesistente?) di una sopita vitalità creativa, da sempre in agguato e in ogni epoca e ad ogni latitudine? Nulla, assolutamente nulla. Ancor meno se si pretende di celebrare, a un secolo di distanza, "Dada": quando tutti sanno, da sempre, che "Dada non significa nulla", che "Dada non esiste" ("non è mai esistito"), "Dada è niente". In ogni caso, comunque: "Dada è morto".E infatti, e in particolare a Foggia: non è accaduto che, più di cinquant'anni fa, il "Conte" Franchini, promettesse, a furor di popolo, "il mare a Foggia" e ai foggiani. Non è accaduto, perciò, che si desse vita, così, al primo (e ultimo!) gesto dadaista in questa città. Come non è accaduto che, a decenni di distanza, nel 2009, un gruppo di "ridicoli dadaisti involontari (o forzati) e a termine" - "quelli di Spazio 55" - desse vita a una celebrazione di quella promessa e di quel gesto. Non è accaduto che il rito si ripetesse nel ottobre scorso, anche in memoria che quello che non era mai accaduto, tanto meno un secolo prima, nel 1917, nel paese fantomatico e fantasioso degli orologi a cucù, dei banchieri e del "formaggio coi buchi": la nascita di Dada e del dadaismo. E invece...tutto questo è accaduto davvero! La prova? È nella testimonianza autentica ("carta canta!") di Joseph Beuys, sciamano sommo dell'arte contemporanea. "Nimm Dada ernst", (famoso motto dada: "Prendete Dada sul serio") divenne per lui "Prendete Foggia sul serio"; e ancora: "Prima prova che la gente a Foggia è roba buona" scrisse per una immagine serigrafata del municipio. Consacrando Foggia come "città dada". All'insaputa della città?" [Estratto dal testo per il catalogo del coordinatore dell'evento, Guido Pensato].

Gli artisti 

Per l'istallazione e i collages: Michele Carmellino, Roberto Carreca, Rosalba Casmiro, Antonio Di Michele, Nicola Liberatore, Nelli Maffia, Matteo Manduzio, Pino Marchesino, Guido Pensato ed  Enzo Ruggiero. 

Per la performance poetico-musicale: Roberto Carreca, Michele Dell'Anno e Giustina Ruggiero

La mostra sarà visitabile dal 21 al 25 febbraio 2017, tutti i giorni dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Ingresso libero.


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