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"Natività, amore e prodigi" in scena al Teatro del Fuoco

Da occasione di incontro e di bilancio delle attività svolte a vero e proprio recital, da tradizione didattica a spettacolo che scandisce il processo di crescita dei suoi protagonisti. Oltre 100 bambini, di età compresa tra i 3 mesi e i 5 anni.

Saranno loro gli attori principali del recital “Natività, amore e prodigi” che andrà in scena martedì 16 dicembre al Teatro del Fuoco (ingresso ore 18,00; apertura del sipario ore 18,30): una attenta e originale rilettura dell'origine della Cristianità, nella nascita intesa come rivelazione – all'umanità intera – dell'amore e dei prodigi di cui è capace. «La natività è l'evento più importante della storia Cristiana – commentano i gestori del Centro integrato per l'infanzia Karol & Pio, Ferdinando Cincione e Anna Maria Vittoria Forgelli –. Dio si fa bambino e nasce prodigiosamente in una famiglia di umile condizioni per amore verso noi uomini e misericordia per le nostre fragilità. Amore e prodigi si fondono mirabilmente nella storia della nascita di Gesù, che anche quest'anno vogliamo celebrare con calore e sorrisi insieme ai nostri bambini e alle loro famiglie». 

Coordinati da Daniela Mancini e Stefania Scolozzi, sotto la guida delle docenti Antonietta Di Pietro, Michelina Priore, Anna Simolo, Maria Filomena Bonacera, Luisa Scolozzi, Giuseppina De Martino, Margherita Iocola, Loriana Sciarra, Michela Maria Palumbo e dei non docenti Franca De Martino, Antonia Sacco e Lucia Turbacci, i bambini protagonisti dello spettacolo daranno vita a una rappresentazione armonica non solo delle loro attività ma di un'interpretazione artistica figurata che rappresenta un vero fiore all'occhiello tra tutti i recital organizzati in questo periodo dai vari centri per l'infanzia presenti sul territorio. «Ci sarà solo una breve introduzione – aggiungono – Ferdinando Cincione e Anna Maria Vittoria Forgelli – poi daremo la parola ai bambini, alla loro straordinaria visione del Natale e del miracolo più grande al mondo che si ripete ogni anno con la stessa forza evocativa e con la stessa energia. La nascita. Noi siamo orgogliosi di rappresentare il nostro lavoro, quello di educatori e di operatori dell'infanzia, in questo modo: per noi rappresenta molto di più che una recita, bensì un traguardo dal punto di vista sociale e pedagogico».


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