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Dal cinema al teatro: al 'Giordano' lo spettacolo 'Provando...dobbiamo parlare'

Sabato 17 e domenica 18 dicembre, nuovo appuntamento con la prosa per la stagione del Teatro “Umberto Giordano” di Foggia, organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il consorzio Teatro Pubblico Pugliese.

Sul palco, quattro attori italiani celebrati dalla critica e apprezzati dal pubblico - Fabrizio Bentivoglio, Michela Cescon, Isabella Ragonese e Sergio Rubini - che, assieme a Federico Fazioli e alla voce del pesce rosso (prestata da Giorgio Gobbi), portano in scena, con la regia di Rubini, “Provando… dobbiamo parlare” uno spettacolo scritto da Carla Cavalluzzi, Diego De Silva e dallo stesso Rubini. Il cast è così completato: regista collaboratore Gisella Gobbi; scene Luca Gobbi; costumi Patrizia Chericoni; luci Luca Barbati.

È una produzione della compagnia “Nuovo Teatro”, diretta da Marco Balsamo, in coproduzione con la Palomar Television & Film Production, fondata da Carlo Degli Esposti.

Davvero un gruppo d’attori di spessore per una commedia molto divertente e sofisticata che è stata scritta sulla scorta delle prove per l’omonimo film. Risate e riflessioni nella storia di due coppie che parlano dei temi di ogni menage: l’amore e il matrimonio, la liber­tà e il tradimento, la solitudine e i soldi.

LO SPETTACOLO

“Due coppie e due storie, due crisi. Una coppia borghese tra ostentazione di ricchezze, rapporti utilitaristici, rivendicazione dei diritti di figli avuti da matrimoni precedenti, patrimoni da spartire, lettere di avvocati, conti in banca, minacce, testamenti, risarcimenti, crisi di panico. I migliori amici? L’altra coppia. Non sono sposati, non hanno proprietà, terreni da dividere, case da accaparrarsi, non sono cointestatari di un conto in banca, e per quel che riguarda i beni materiali condividono solo un bell’attico in affitto al centro di Roma e quintalate di libri che non sanno più dove mettere. Lui è uno scrittore, un Premio Strega, due bestseller alle spalle, cinquant’anni ben portati e la trascuratezza da intellettuale consumato e progressista; lei vent’anni più giovane e il fascino di chi pende ancora dalle labbra del maestro. Ed ecco così che una serata si fa notte e il salotto con tanto di vista da tremila euro al mese diventa un vero e proprio scenario di guerra in cui non solo emergono tutte le differenze tra le due coppie, ma i loro diversi punti di vista, le distanze, ciò che di ognuno l’altro non sopporta, tutto quel groviglio del non-detto che fino a quel momento soggiaceva sul fondo della coscienza”.


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