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Il francopovenzale tra cucina, tradizione e folklore: a Faeto c'è la "fete de lu Cajunne"

Torna anche quest'anno a Faeto l'appuntamento con la "fete de lu Cajunne".  La locuzione semantica, di provenienza francoprovenzale, lingua antica, correntemente parlata in questi luoghi, celebrerà domenica 3 febbraio un antico rito, quello legato alla rinomata specialità gastronomica del paese:  il maiale.

Animale, fonte di nutrimento e sostentamento di questi luoghi la cui mattanza avveniva  nei freddi giorni della merla, in cui le condizioni climatiche di questo luogo -posto a  ben 866 mt di altitudine-  ne consentono una ideale conservazione e stagionatura.

L'evento, realizzato dall'amministrazione comunale, guidata dal Dott.  Michele Pavia, in collaborazione con l'associazione per la valorizzazione del prosciutto di Faeto, si aprirà alle 9 del mattino con l'allestimento dei mercatini dei prodotti tipici e le visite guidate nel centro storico, tra l'antica chiesa madre ed il museo civico del territorio.

Previsto anche un tutorial dedicato alla lavanda, per conoscere i segreti dell'invaso della pianta tipica della Provenza ed una visita guidata per rivivere le antiche tecniche della lavorazione della farina con gli antichi mulini della Valle del Celone con Ausilia Pirozzoli che ne spiegherà il funzionamento.

Alle 11 si darà il via all'antico rito della depilazione del maiale a cura degli esperti del salumificio del luogo. Una festa vivace ed allegra, sentita e condivisa dai circa 600 abitanti del paese e vissuta con grande gioia tra canti, balli, falò e con le immancabili prelibate degustazioni gastronomiche di tradizione provenzale a base di maiale. Su tutte "u sufri e panunte" (il soffritto), antica ricetta a base di carne, peperoni sott'aceto e patate, prevista alle ore 14.

Ad animare il pomeriggio sarà Giuseppe Gilda del programma televisivo Mudù, in onda su Telenorba, che -alle 15, 30- metterà in scena il cabaret.

La sagra si chiuderà con la rappresentazione dell'antica tradizione del carnevale francoprovenzale, organizzata dallo sportello linguistico comunale.

Un appuntamento molto atteso, dunque, che quest'anno è giunto al suo 38esimo anno, che animerà di musica e spettacoli ogni angolo, viottolo e slargo del bel borgo e richiamerà la presenza di numerosi turisti, provenienti da ogni parte della provincia, per godere di questa festa del paese più alto della puglia, famoso soprattutto per il suo Bosco rigoglioso. Dominato da maestosi faggi, bagnato dalle fontane e dalle

fresche acque del “Canale del Feudo”. Un luogo di pace. Di silenzio. Oasi di bellezza, isola felice, regno incontrastato di fauna e flora.  Eccellenza naturalistica dei Monti Dauni.


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