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A pesca di spigole, si imbattono in un esemplare di foca monaca: l'avvistamento a Sfinale

L'animale ha sottratto una spigola che aveva appena abboccato all'amo dei peschiciani Matteo Maggiano e Raffaele Costante, poi si è mostrata: "Ne siamo certi, era una foca monaca"

Da sx: Raffaele Costante e Matteo Maggiano

Matteo e Raffaele ne sono convinti: quello avvistato ieri pomeriggio, nei pressi di Sfinale, tra Peschici e Vieste, era un esemplare di foca monaca mediterranea. L’esemplare si è mostrato ai due giovani provetti pescatori dopo aver sottratto loro una spigola che aveva appena abboccato al loro amo: “Inizialmente abbiamo pensato potesse trattarsi di un delfino. Ma quando si è mostrata, emergendo dall’acqua per due-tre volte, non abbiamo avuto più dubbi", raccontano.

"La testa tonda, gli occhi grandi, i baffetti inconfondibili: era un esemplare di foca monaca bellissimo, molto grande, lungo circa 2 metri e mezzo”. L’avvistamento è avvenuto nel pomeriggio di ieri, all’imbrunire. Il 21enne Matteo Maggiano e l’amico Raffaele Costante, di 24, entrambi peschiciani, stavano pescando a canna - tecnica 'bolognese'  e gamberetto vivo come esca - sulla punta estrema di Sfinale, quando una grossa spigola ha abboccato al loro amo. “Mentre tiravamo su il nostro bottino - raccontano - abbiamo visto il galleggiante inabissarsi e la canna fendersi fino a spaccarsi. Abbiamo capito subito che la nostra spigola era stata catturata da un altro animale”.

I due giovani, che si dilettano anche nella pesca sportiva ("quando il mare 'scarica' dopo il maltempo, in quella zona si trovano spigole, orate e tanto ben di Dio", precisano), hanno inizialmente pensato alla presenza di un delfino, ma si sono dovuti subito ricredere: “Ne siamo certi, era una foca monaca che, probabilmente per fame, si era spinta a 15 metri circa degli scogli dell’isolotto di Sfinale, in un fondale di circa 2-3 metri di profondità”.

Si tratta di un esemplare molto raro, considerato a rischio estinzione. Nella foga del momento, purtroppo, Matteo e Raffaele non sono riusciti a fotografare o riprendere l’animale avvistato: “Siamo rimasti a bocca aperta”, aggiungono. “Non immaginavamo che il nostro mare potesse ospitare questo tipo di animali. Nonostante la perdita del pescato, questo avvistamento ci rende felici perché è la dimostrazione che il nostro mare è ancora in salute, è ricco di pesce e merita assolutamente la Bandiera Blu”, concludono.


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