Segnalazioni

Foggia-Avellino, l’avv. Ariostino scrive al Prefetto: “Ecco perché non andava chiuso lo Zaccheria”

Stadio Zaccheria di Foggia

Egregio Sig. Prefetto, dott. Mariani, alla luce della Sua determinazione di chiudere lo Stadio Zaccheria al pubblico per il prossimo incontro casalingo del Foggia Calcio, in programma sabato 3 febbraio alle ore 15 contro la società Avellino Calcio, mi preme per spirito civico e come tifoso fare una serie di osservazioni.

In primis, brevi considerazioni sul ruolo del Tifo Organizzato e sulle criticità degli stadi di calcio collocati all’interno dei centri cittadini.  Lungi dal tollerare e giustificare qualunque forma di violenza, men che meno se legata ad una fede calcistica o sportiva che dir si voglia, sia fisica che verbale, ritengo però assolutamente sbagliata l’equazione tifo organizzato/ultras=violenza. Le forme aggregate di condivisione di interessi (economici, politici, religiosi, culturali, sportivi, ecc.) sono la risultante di diverse individualità, ognuno con propria personalità, idee e comportamenti, non prevedibili e/o controllabili dal gruppo di appartenenza. Non per questo, però, le colpe del singolo devono riversarsi sul gruppo, a meno che non si dimostri che l’azione di quel singolo sia diretta espressione della collettività di appartenenza.

Quanto agli stadi collocati all’interno dei centri cittadini, ci sono diversi problemi legati alla presenza di strutture sportive situate all’interno delle città, che raccolgono grandi masse di persone: di circolazione stradale a vario livello, di controllo del territorio, più in generale di sicurezza. Tant’è che enti comunali ed autorità sportive favoriscono la costruzione di nuovi impianti in zone periferiche, in prossimità delle grandi arterie stradali. Medio tempore, lì ove presenti stadi cittadini, vengono adottate da anni misure atte a garantire lo svolgimento degli incontri calcistici con la presenza dei tifosi ospiti, e, come extrema ratio, lì dove ci sono conclamati pericoli, arrivando a vietare la presenza del tifo avversario all’interno dello stadio, adottando sinanche regole rigide per la vendita dei tagliandi.

Ciò detto veniamo all’episodio che ha portato alla Sua decisione di “chiusura” dello Stadio Pino Zaccheria, ossia l’incontro casalingo disputatosi in data 20 gennaio 2018 contro la società del Pescara. La Sua persona, in presenza di minacce e promesse reciproche scambiate tra le opposte tifoserie attraverso i social network (per la precisione sui rispettivi siti facebook), cui ha fatto seguito l’apparizione di uno striscione presuntivamente applicato da ignoti tifosi foggiani innanzi lo Stadio Adriatico di Pescara, ha ammesso la presenza dei tifosi ospiti, seppur consentendo la vendita dei tagliandi limitatamente ai possessori di fidelity card. Come sovente avviene da diversi anni, in occasione di incontri tra tifoserie in rivalità sportiva (o non poco sportiva) nota da anni, si utilizza l’extrema ratio di vietare la presenza dei tifosi ospiti, il tutto per la tutela del superiore interesse della “pubblica sicurezza”. Ma così non è stato!

La Sua persona ha previsto ed autorizzato l’arrivo dei tifosi ospiti tramite treno, cosa più unica che rara nella storia calcistica del Foggia Calcio, con ciò di fatto bloccando e veicolando pesantemente il traffico cittadino, e rendendo possibile di fatto un contatto tra le opposte tifoserie. Sarebbe bastato semplicemente autorizzare l’arrivo con pullman dei tifosi ospiti, intercettandoli (di concerto con la Prefettura di Pescara) presso il casello autostradale di Foggia Nord o meglio ancora presso il nuovo casello inaugurato presso la Zona A.S.I., e da lì prevedere un tragitto di scorta lungo la S.S. 16 sino allo stadio, come sempre avvenuto in passato.

Nonostante queste Sue due discutibili decisioni, si rimarca che gli episodi violenti avvenuti in zona stazione (quindi non nello stadio) sono accaduti dalle 14.00 p.m. in poi, quando ormai già ampiamente riempito lo stadio, sinanche nelle due curve ospitanti i due locali gruppi organizzati; e si rimarca anche che il gruppo di teppisti autori di quanto avvenuto in zona stazione non superava le 30 unità, a fronte di 12mila spettatori già presenti sugli spalti, ove l’incontro si è svolto regolarmente e senza alcun problema per l’ordine pubblico.

Bene, alla luce di tutto ciò nella Sua veste di Garante dell’Ordine Pubblico, ora come allora, in presenza di un altro incontro casalingo contro la squadra calcistica della città di Avellino (due tifoserie non proprio amiche, ma senza precedenti violenti), in presenza di una qualificazione come “partita a rischio” operata dal C.A.S.M.S. anzicchè adottare l’extrema ratio del vietare la presenza dei tifosi irpini, ha optato “per la misura preventiva della chiusura dello stadio Pino Zaccheria a tutto il pubblico”! Stando a questa decisione dovremo aspettarci per i prossimi incontri casalinghi contro le compagini di Bari e Salerno identica decisione.

Bene, mi preme sottolineare che sarebbe giusto qualificare il Suo provvedimento come “sanzionatorio”, piuttosto che “preventivo per fini di salvaguardia della pubblica sicurezza”, perché in quest’ultimo caso avrebbe dovuto vietare la presenza dei tifosi ospiti. Tuttavia non rinvenendo alcuna violazione o comportamento all’interno dello stadio o nelle zone limitrofe ad esso (nel qual caso poteva scattare la sanzione per responsabilità oggettiva), qual è il comportamento violento, lesivo anche potenzialmente della pubblica sicurezza, che può giustificare legittimamente l’applicazione preventivo/sanzionatorio (?) di una misura così afflittiva, qual è la chiusura dello stadio?

Non ritiene che buon senso avrebbe dovuto indurLa a vietare la presenza del tifo ospite allo stadio, anche e soprattutto per salvaguardare i diritti ed il buon nome della cittadinanza foggiana che Lei rappresenta, e nel cui interesse tutela l’ordine pubblico, spettatori inconsapevoli ed incolpevoli dell'episodio avvenuto in zona Stazione? Ci ripensi, è ancora in tempo, se non vuol consolidare nella gente comune la sensazione di una distanza siderale tra le istituzioni ed il “mondo civile”!


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