Segnalazioni

Aggressione, paura e quel qui pro quo che ha scatenato la furia sui social: "Ecco la verità sul cucciolo di Parco San Felice"

Felicita

"Scrivo alla redazione della testata giornalistica online Foggia Today per chiarire il grande equivoco che si è determinato ai miei danni, a causa di un grosso malinteso. Mi riferisco all’articolo del 22 gennaio scorso pubblicato dal vostro giornale nella sezione - segnalazioni -  il cui titolo era  “Abbandona cucciolo di cane, donna beccata a Parco San Felice: animalisti salvano 'Felicita' e sporgono denuncia". Quella donna sono io e posso spiegare in questa sede esattamente come siano andati i fatti.

Al ritorno dal lavoro e da un giro di commissioni, mentre rientravo al mio domicilio, all’incirca verso le 18:30, ho incontrato mio figlio minorenne nelle vicinanze di Parco San Felice con un cucciolo di colore nero. Mi sono fermata e da lui ho appreso che si trattava di un cucciolo abbandonato, trovato da lui in un’area verde in una strada molto vicina al parco e che, al momento del ritrovamento aveva al collo uno spago reciso e con nodi stretti, che gli stringevano la gola e che gli impedivano di respirare bene. Prontamente il ragazzo aveva cercato di liberarlo da questo spago, riuscendoci. Questo spago mi è stato poi consegnato proprio da lui. Mio figlio si era procurato del cibo in scatola per poterlo nutrire e mi ha chiesto di fermarci a dargli da mangiare e chiamare le autorità preposte per segnalarne la presenza al parco.

Ho provveduto io stessa a dargli il cibo contenuto nella scatoletta e poiché non fuoriusciva facilmente, ho fatto questa operazione a mani nude, sporcandomi di fatto le mani. Mentre mio figlio è rimasto vicino al cane, mi sono avvicinata all’auto per procurarmi dei fazzoletti per pulirmi le mani e avrei preso il telefono per chiamare la Polizia Municipale. In questo frangente sopraggiungevano due persone, una di sesso maschile ed una di sesso femminile, quest’ultima conduceva al guinzaglio un cane di razza pittbul.

Entrambi a voce alta mi hanno immediatamente accusata di voler abbandonare il cucciolo e minacciata di fotografare la targa della mia auto e denunciarmi, che ero una madre lurida e che mio figlio, spaventato e titubante era un bravo figlio.

Queste minacce sono diventate sempre maggiori, nonostante cercassi di spiegare loro che non stavo abbandonando nessun cane, che non ne avevo posseduto mai alcuno e che ero là per accudirlo. La discussione si è fatta accesa e rendendomi conto, che di fatto ero in pericolo in balia di queste persone, ho chiesto a mio figlio in modo perentorio e a voce alta, di salire in macchina.

Appena entrata in macchina ho chiuso la porta con la sicura. Subito dopo il soggetto di sesso maschile ha cercato di aprire lo sportello, senza riuscirci, ha sferrato una pedata allo sportello posteriore dell’auto e tirato un pugno al vetro del finestrino anteriore sinistro all’altezza del mio volto. Sono fuggita in preda alla paura.

Non ho avuto la prontezza di rivolgermi alle forze dell’ordine. Ero scossa e tremante. Ho solo cercato di recuperare nel più breve tempo possibile la strada di casa. Nel frattempo ho chiamato il presidente del gruppo Cinofilo Dauno Delegazione ENCI, al suo numero di cellulare per chiedergli cosa fare e lui stesso che mi conosce e che conosco mi ha invitato a chiamare immediatamente i vigili e denunciare l’accaduto. 

Le conseguenze sono note a tutti coloro che hanno avuto accesso ai social dove in modo continuativo si sono pubblicati post e video sull’accaduto, con riferimenti al mio nome proprio e utilizzando la foto dello sfondo del mio profilo fb che avevo provveduto a bloccare e sottilmente minacciare di possedere comunque il mio numero di targa. I leoni da tastiera si sono scatenati, augurandomi ogni male, torture, appellativi di ogni genere. La gogna mediatica ha vinto sul buon senso.

La redazione di FoggiaToday precisa di non aver pubblicato nulla di tutto ciò ma solo la foto del cane in primo piano

Ora  però dico a tutti coloro che leggeranno questo comunicato. E’ questo il rischio che si corre nel tentativo di avvicinarsi ad un animale abbandonato o ferito? Cos’altro avrei dovuto fare? Ho educato i miei figli al rispetto delle persone, della natura e di tutti gli  esseri viventi.

Ed è questo il primo motivo che ha spinto mio figlio a fermarsi a prestare soccorso al cucciolo abbandonato non so da chi. L’amore per gli animali ti educa alla sensibilità, ma come posso giustificare agli occhi di mio figlio un’aggressione fisica alle persone mentre si sta cercando di portare aiuto ad un’anima indifesa? 

Sicuramente ci sono tantissimi casi di abuso e violenze sugli animali, ma non è questo il caso. Ad ogni modo reagire con violenze e minacce anche da parte degli animalisti, non incoraggia i comuni cittadini che si vogliono prodigare per gli esseri più indifesi che possono trovare sul proprio cammino

Con la presente intendo smentire in modo categorico e determinato quanto descritto in una versione dei fatti non veritiera e fantasiosa, nonché calunniosa, offensiva. Sono stata vittima di aggressione verbale, fisica e ho avuto persino danneggiamenti all’auto. Amo gli animali e ne ho pieno rispetto al punto di rinunciare ad averne uno per il solo fatto di non poter dedicare tempo che merita come essere vivente, dotato di sensibilità, di capacità di soffrire e soprattutto capacità superiori all’essere umano nel farsi capire e nel capirci. Basta dire che con un movimento di coda sa perdonare, ci sa dare felicita’ e noi con tanta razionalità ci facciamo guerre e non conosciamo la tolleranza... A questo punto Invito tutti al buon senso ed alla riflessione".


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