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Padovan fa due su due. Chiricò incontenibile. Le pagelle di Siracusa-Foggia

Grande impatto della punta scuola Juve alla seconda rete consecutiva, sempre partendo dalla panchina. L'esterno salentino protagonista con un gol e tante grandi giocate. Bene la difesa

Stefano Padovan e Cosimo Chiricò (Ph. R. D'Agostino)

Per i giudizi netti e definitivi c’è tempo. Intanto ci si può compiacere per l’ottimo inizio di stagione del Foggia di Stroppa. Due vittorie in altrettante gare. In barba alle critiche, ai dubbi, e alla disperazione dei “Dezerbiani”. Il Foggia c’è, nonostante i difetti ancora tangibili, oltre a una condizione atletica ancora approssimativa. La squadra è forte e ha dimostrato una certa adattabilità ai contesti che una gara propone. E così spazio alla concretezza se c’è da difendere un risultato e non c’è più la forza per comandare il gioco. Più difesa e contropiede quando occorre, e va bene così, se alla fine della fiera la classifica vede un bel 6 accanto al Foggia.

Le pagelle

FOGGIA (4-3-3) Guarna 6; Angelo 6,5 Coletti 6,5 Empereur 6,5 Rubin 6; Agnelli 6,5 Vacca 6,5 Riverola 5,5 (16’st Gerbo 6); Chiricò 7,5 (16’st Letizia 6) Mazzeo 6,5 (39’st Padovan 7) Sarno 6. A disposizione: 22 Sanchez, 6 Loiacono, 8 Quinto, 11 Sainz Maza, 14 Martinelli, 15 Agazzi, 16 Sicurella, 17 Dinielli, 18 Padovan. All. Stroppa 7

Guarna 6 – Viene chiamato in causa solo sulle palle alte, e fa la voce grossa. Nulla può sul gol

Angelo 6,5 – Bello il duello con Valente, dal quale ne esce vincitore soprattutto quando è lui a spingere. Mette a referto l’assist per Padovan, e svariate discese potenzialmente devastanti.

Coletti 6,5 – Con Stroppa si concede qualche lancio lungo in più, suo marchio di fabbrica. Uno di questi manda Angelo in porta. Ah, c’è pure la parte da difensore. Solido e autoritario.

Empereur 6,5 – L’intesa con Coletti c’è, e la difesa tiene alla grande, a parte rare eccezioni. Bravo con la testa e con i piedi.

Rubin 6 – La condizione non è ancora ottimale, logico che tenda a centellinare le proprie discese. Una sola sbavatura in difesa, quando il Siracusa va a un nulla dal gol del pari e lui è fuori posizione.

Agnelli 6,5 – Nel primo tempo è tra i più positivi. Ruba palloni e riparte alla grande, con la sua proverbiale propensione agli inserimenti senza palla. Abile a gestirsi quando si accende la spia della riserva.

Vacca 6,5 – Per oltre un’ora è il padrone della mediana, che comanda e fa girare la palla con estrema fluidità. Anche lui un po’ a corto di condizione.

Riverola 5,5 – Fatica a trovare la posizione, e a tratti anche a stare in piedi. Il disastrato terreno di gioco del “De Simone” mal si concilia con i suoi piedi di fine palleggiatore (16’st Gerbo 6 – Entra perché Riverola non è in partita, e in più c’è bisogno di un corridore. Fa il suo, e per poco non si regala la gioia del 3-0 con una perentoria volee stoppata dalla schiena di Brumat).

Chiricò 7,5 – In campo aperto trova terreno fertile per le sue discese. L’intesa con Mazzeo già c’è, come conferma l’azione del gol. E Brumat se lo sognerà per diverse notti (16’st Letizia 6 – Poche chance per palesarsi in area di rigore, c’è da dare una mano anche dietro. Non sfigura).

Mazzeo 6,5 – Fa tanto movimento, ed è una cosa positiva, quando si hanno due esterni ai fianchi piuttosto offensivi e delle mezzali che attaccano gli spazi. Bravo in occasione del primo gol. Cala alla distanza, ma era prevedibile. Arrivato tra mille mugugni e tanti dubbi, giocando sempre così, impiegherà poco a dissolverli (39’st Padovan 7 – Un pallone toccato un gol. E sono due in altrettante gare. È presto per i paragoni con Iemmello e per darlo come vincitore nei futuri ballottaggi con Mazzeo, ma come inizio non ci si poteva aspettare di meglio).

Sarno 6 – Egoista nel finale, quando cerca il gol spettacolare ignorando gli altri tre compagni ben appostati. Mezzo voto in meno. Ma è quello che riesce a tenere in piedi il Foggia avviando tutte le ripartenze durante il momento di maggiore pressione degli avversari. Delizioso l’assist per Mazzeo vanificato dall’intervento di Santurro.

Stroppa 7 – La squadra è ancora imballata, per questo sceglie la via del pragmatismo. Più pratici e meno spettacolari, soprattutto nella ripresa, purché arrivino i punti. È entrato in punta di piedi in una situazione piuttosto precaria. Con umiltà si sta imponendo alla grande. Bene così.


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